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Giovedì all’Opera – Terzo incontro

La serie “Giovedì all’Opera” tornerà in Istituto dal 15 Febbraio al 29 Marzo.

Le lezioni saranno presentate da Deirdre O’Grady, professoressa emerita di Italiano e Studi Comparati a University College Dublin. Le lezioni illustrative si focalizzeranno sull’opera artistica di Puccini, sulle fonti e le influenze che ha avuto, su grandi artisti interpreti di ruoli che li hanno portati al successo, e su famose rappresentazioni teatrali. Le lezioni cominceranno il 15 febbraio e si concluderanno il 29 marzo. Gli incontri saranno di giovedì, si terranno in inglese, inizieranno alle 18:30 e dureranno circa un’ora.

 

8 marzo: Manon Lescaut (Torino 1893), La Bohème (1896). Successo e fama internazionale

La terza opera di Puccini « Manon Lescaut » si ispira a « L’Histoire de Chevalier des Grieux et de Manon Lescaut » dell’abbé Prevost. Il materiale era già stata adattato per l’opera da Auber e Massenet ed è stato il soggetto di un balletto di Halévy. Si potrebbe sostenere che Puccini abbia trovato in quest’opera il suo verismo. Amore, lussuria, frivolezza e disperazione forniscono un ritratto completo dell’eroina. La Parigi del diciottesimo secolo e le sue varie classi sociali sono onnipresenti. L’approccio sinfonico di Puccini all’orchestra e l’enfasi sulla melodia si uniscono ad una abilità nel creare quadri musicali. Un esempio è il rito della Decorazione, Educazione e Intrattenimento nell’Atto Secondo. La società da salotto del diciottesimo secolo dipinta dal pittore veneziano Pietro Longhi e’presentata in un contesto realistico.

La Bohème è l’opera di Puccini più famosa. Contiene alcune delle melodie più memorabili del compositore: Che gelida manina, Mi chiamano Mimì, O soave fanciulla e il valzer di Musetta, solo per citarne alcune. Si apre con una delicatezza impressionistica e una raffinatezza musicale, e racconta le avventure di quattro bohémien: un pittore, un poeta, un musicista e un filosofo. Al centro della scena vi sono due donne indipendenti, lavoratrici e grisettes parigine, che attraversano la Senna per diventare lorettes o cortigiane. La protagonista Mimì ritornerà per morire nelle braccia del suo vero amore, il poeta Rodolfo.

L’opera è un ritratto della vita bohémien che dura solo una stagione. Il simbolismo degli oggetti, luoghi e personaggi domina il lavoro. Il terzo ‘Quadro’/Atto ambientato alla dogana a prima vista simboleggia la solitudine, la monotonia e il partire. Gli stessi bohémien rappresentano musicalmente le arti e la filosofia, aspetto marcato anche dalla partitura.

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