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Mario Botta. The space beyond. // Proiezione del documentario + conversazione con Mario Botta

Il documentario di Loretta Dalpozzo e Michèle Volontè è un viaggio “oltre lo spazio”, dentro il mondo inedito di Mario Botta, che permette di scoprire un architetto instancabile ed appassionato. Dopo aver costruito chiese, cappelle ed una sinagoga, Botta sta progettando una moschea in Cina. Una sfida che giunge a poco più di 50 anni dall’inizio della sua carriera, in un momento di profonda riflessione professionale e personale. È negli spazi sacri che Mario Botta, 76 anni, trova l’essenza dell’architettura, per questo le autrici e registe ripercorrono la sua carriera attraverso il tema a lui caro. Botta riflette sul bisogno di luoghi di silenzio e di preghiera, sulle contraddizioni del nostro tempo, ma anche sulla sua fede. Perché una società globalizzata, sente sempre più il bisogno di costruire luoghi di culto? I suoi pensieri si trasformano in analisi degli spazi sacri del passato, di quelli in cantiere e di quelli che verranno, in un viaggio tra passato, presente e futuro, che permette di scorgere l’uomo dietro all’architetto. Un viaggio reale tra Svizzera, Italia, Israele, Corea e Cina, ma anche interiore, tra i ricordi di infanzia e i personaggi – collaboratori, committenti e famigliari- che hanno fatto di lui l’uomo che è oggi.

Mario Botta (1943) è un architetto svizzero. Dopo la scuola dell’obbligo entra a 15 anni come apprendista disegnatore presso lo studio di architettura di Luigi Camenisch e Tita Carloni a Lugano e all’età di 18 anni realizza la sua prima costruzione (casa parrocchiale di Genestrerio) 1961-63. Frequenta il Liceo Artistico a Milano e prosegue gli studi all’Istituto Universitario d’Architettura di Venezia tra il 1964 e il 1969. Nel 1970 apre il proprio studio di architettura a Lugano, nella cui regione realizza un gran numero di residenze unifamiliari e piccoli interventi che lo rendono internazionalmente noto. Dal 2011, lo studio Mario Botta Architetti si è trasferito a Mendrisio dove continua attivamente ad occuparsi di progetti su scala nazionale e internazionale, partecipando anche a prestigiosi concorsi. La sua architettura, molto influenzata da Le Corbusier, Carlo Scarpa e Louis Kahn, risulta caratterizzata da un notevole pragmatismo e dalla creazione di uno spazio architettonico forte e geometrico, spesso rivestito di mattoni in cotto edificati con un attento disegno del particolare architettonico. Sono caratteristici della sua architettura l’utilizzo del mattone e della pietra e gli edifici costituiti da volumi puri, tagliati e traforati da grandi spaccature, tra i quali gli edifici a cilindro tronco che trovano la prima realizzazione nella chiesa di San Giovanni Battista a Mogno e il successivo sviluppo nella Cattedrale di Évry, presso Parigi. Partendo dalle prime realizzazioni di case unifamiliari in Canton Ticino, il suo lavoro ha abbracciato molte tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici di culto. Dall’inizio della sua carriera, il suo lavoro è stato riconosciuto e premiato a livello internazionale, oltre ad essere presentato in numerose mostre e pubblicazioni. Considerato un rappresentante di quella che viene talvolta chiamata la scuola ticinese di architettura, nel 1996, è tra i fondatori dell’Accademia di architettura di Mendrisio, dove tuttora insegna e ha ricoperto la carica di direttore.

Programma della serata

Aperitivo di benvenuto: ore 18:00 (Canteen)

Proiezione del documentario, seguita da discussione con Mario Botta: ore 18:45 (Memorial Hall)

Location:

Memorial Hall, School of Architecture, Planning & Environmental Policy, Richview Campus, University College Dublin (UCD), Dublin, D14 E099 [Google Maps]

Parcheggio / Accesso su Clonskeagh Road
Dopo le ore 18:00 il parcheggio è gratuito. Un’ampia area di parcheggio è a disposizione presso il Richview Campus, accesso da Clonskeagh Road alla School of Architecture, Planning and Environmental Policy. L’autobus 11 porta dal centro al Richview Campus.

Organizzato in collaborazione fra l’Ambasciata di Svizzera a Dublino e l’Istituto Italiano di Cultura.
L’evento è parte della XIX edizione della Settimana della Lingua Italiana.

Ingresso gratuito, richiesta la prenotazione.

[Fotografia di Nicola Gnesi (gentile concessione Fondazione Henraux)]

Prenotazione non più disponibile

  • Organizzato da: Embassy of Switzerland in Ireland
  • In collaborazione con: IIC