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Archeologia nel castello: il castello di Melfi e il Museo Archeologico Nazionale “Massimo Pallottino” – con Maria Chiara Monaco

Maria Chiara Monaco, docente di Archeologia Classica all’Università della Basilicata ed esperta di storia antica, terrà una conferenza sul castello di Melfi, uno dei più importanti castelli medievali dell’Italia meridionale.

L’origine del castello di Melfi risale alla fine XI secolo ad opera dei normanni, sorto in posizione strategica che funge da punto di passaggio tra Campania e Puglia. Il suo collocamento era indispensabile per difendersi dagli attacchi esterni e come rifugio per gli alleati. La struttura fu luogo di avvenimenti “storici” durante l’era normanna: a Melfi si tennero cinque concili ecumenici, organizzati da cinque diversi Pontefici tra il 1059 e il 1137, e altrettanti sinodi. Con la venuta degli svevi, Federico II diede grande importanza al castello di Melfi e ne apportò alcuni restauri. Nel 1231, il maniero fu il luogo di promulgazione delle Costituzioni di Melfi, codice legislativo del Regno di Sicilia, alla cui stesura parteciparono Federico II assieme a persone come il suo notaio Pier della Vigna ed il filosofo e matematico Michele Scoto. Con la decaduta degli svevi e l’arrivo dei nuovi dominatori angioini, il castello di Melfi subì massicci ampliamenti e restaurazioni, oltre ad essere eletto da Carlo II d’Angiò residenza ufficiale di sua moglie Maria d’Ungheria nel 1284. Fu ancora soggetto a modifiche nel Cinquecento sotto il governo aragonese e divenne proprietà prima degli Acciaiuoli, poi dei Marzano, dei Caracciolo ed infine dei Doria, ai quali appartenne fino al 1950. Il castello dovette subire due violenti terremoti nel 1851 e nel 1930 ma, a differenza di altri monumenti di Melfi che furono gravemente danneggiati, il castello ne uscì quasi incolume.
Al giorno d’oggi, l’edificio ospita il Museo archeologico nazionale del Melfese, inaugurato nel 1976.

Evento in inglese.

Ingresso gratuito, consigliata la prenotazione.

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  • Organizzato da: IIC