In occasione dei Campionati Mondiali di Calcio 2022, e per celebrare lo stretto legame che unisce l’Irlanda e l’Italia nelle fasi finali delle passate edizioni del torneo, l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Irlanda, porta a Cork e Dublino una mostra di materiali originali che ripercorre le edizioni 1990, 1994 e 2002 della Coppa.
Il 5 GENNAIO 2023 ALLE ORE 18.15, nello spazio espositivo del Printworks Building al Dublin Castle, l'Ambasciatore d'Italia in Irlanda Ruggero Corrias e l'ex calciatore Totò Schillaci hanno inaugurato la mostra “Chasing the ball” A display of football stickers featuring Ireland and Italy at the World Cup 1990-2002 promossa e finanziata dall’Istituto di Cultura Italiana di Dublino e realizzata da FMAV Museo della Figurina.
La mostra ad accesso gratuito, dopo aver fatto tappa a Cork nella sala St. Peter's, dove è stata vista da più di 10.000 visitatori, rimarrà aperta al Printworks Building fino al 22 gennaio 2023. ORARI DI APERTURA LUN-SAB 10-17.30
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Il progetto raccoglie una serie di album di figurine, disegni, materiali originali relativi alle edizioni 1990, 1994 e 2002 della Coppa. Le protagoniste saranno l’Irlanda e l’Italia, con le loro formazioni, i loro giocatori, allenatori, avversari ed incontri disputati. Un’occasione unica per rivivere un momento storico per i nostri due Paesi.
In mostra circa 80 album, centinaia di figurine, 18 disegni originali del Collettivo FX che ritraggono i goal della nazionale irlandese nelle tre edizioni e molto altro.
Ma quello tra Irlanda e Italia sul campo da calcio è anche un crocevia affascinante, che va oltre quei Campionati Mondiali. Ci sono incontri che danno vita a legami via via più personali, giocatori capaci di rappresentare simboli per l’una e per l’altra squadra.
I materiali esposti provengono dalla raccolta personale di Gianni Bellini, considerato il maggior collezionista di figurine di calciatori al mondo; la sua attività è stata oggetto di interesse delle principali testate internazionali, tra cui “L'Equipe”, “FourFourTwo”, “Cbs”, “Cnn” e “History Channel”.
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Lo scopo della mostra è quello di far conoscere a chi non c’era, gli avvenimenti sportivi e i protagonisti del mondiale, specialmente quello giocato in Italia, il primo a cui l’Irlanda partecipò come squadra qualificata per la fase finale del torneo. In quell’edizione, così come in quella seguente nel 1994 negli Stati Uniti, le due nazionali si affrontarono in scontri diretti che diedero vita a momenti di grande calcio e di passione per le due tifoserie. Le tre edizioni sono rimaste impresse nella mente di italiani ed irlandesi per motivi simili e a volte opposti. Cocenti delusioni, seppur con risultati ragguardevoli per la nazionale italiana, soddisfazioni e grande affetto del pubblico per la nazionale irlandese.
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PERCHÉ LE EDIZIONI 1990-1994-2002
Nel 1990, l'Italia partecipa per la dodicesima volta alla Coppa del Mondo: lo fa da paese ospitante con la speranza di ottenere un risultato prestigioso. Per l'Irlanda si tratta invece del debutto, non ci sono grandi attese se non la voglia di fare bella figura e ricambiare così l'entusiasmo che è scoppiato nel paese.
Quattro anni più tardi: Usa '94, primo Mondiale in cui al desiderio di estendere la passione per il calcio si affiancano le leggi del marketing. È l'occasione per la rivincita tra Irlanda-Italia, una partita che si gioca in uno stadio simbolico per il football americano, ma in una città - New York - in cui irlandesi e italiani rappresentano qualcosa di speciale.
Corea/Giappone 2002 è una Coppa del Mondo che contiene diversi primati. Preparata fin dai primi anni '90 quando alcuni grandi campioni scelgono di terminare nella J League la loro carriera, è un'edizione che avvicina definitivamente l'Asia al calcio. Un Mondiale costellato da risultati imprevisti che conducono invece a una finale tutt'altro che sorprendente. Per Irlanda e Italia, percorsi paralleli e lo stesso destino.
IL MUSEO DELLA FIGURINA DI MODENA
Il Museo della Figurina nasce dalla passione collezionistica di Giuseppe Panini, fondatore nel 1961 dell’omonima azienda assieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto. Nel corso degli anni le piccole stampe a colori da lui raccolte sono andate a costituire una collezione straordinaria, donata al Comune di Modena nel 1992 e oggi facente parte di Fondazione Modena Arti Visive.
Accanto alle figurine propriamente dette, stampate a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la raccolta riunisce materiali affini per tecnica e funzione: piccole stampe antiche, scatole di fiammiferi, bolli chiudilettera, carta moneta, menu, calendarietti, album pubblicati dalle ditte per raccogliere le serie o creati per passatempo dai collezionisti seguendo il proprio gusto e la propria fantasia, e molti altri materiali.
Il Museo, unico per quantità e qualità, si propone di conservare, inventariare e catalogare secondo criteri studiati appositamente e conformi agli standard internazionali, tutti i materiali in suo possesso, configurandosi come punto di riferimento per gli studiosi e le ricerche in questo specifico campo.
All’interno di un poderoso archivio di più di 500.000 pezzi, a seguito della vocazione enciclopedica delle figurine, è possibile reperire iconografie afferenti alle più diverse tematiche.
LA COLLEZIONE DI GIANNI BELLINI
Gianni Bellini è nato a San Felice sul Panaro (Modena) e colleziona figurine fin da quando era bambino. A partire dagli anni Ottanta la sua passione si è trasformata un vero e proprio secondo lavoro fatto di studio e ricerca. Ha cominciato così a raccogliere materiale proveniente da ogni parte del mondo, dapprima pubblicando annunci sulle riviste di calcio internazionale e poi utilizzando le potenzialità del web, creando una vasta rete di corrispondenti in tutti i continenti.
La collezione attualmente è composta da oltre 4.000 album provenienti da tutto il mondo per circa 2.500.000 tra figurine e cards, comprendendo pertanto tutta la storia del calcio.
È considerato il maggior collezionista di figurine di calciatori al mondo.
COLLETTIVO FX
Simone Ferrarini (aka Collettivo FX) si occupa di Muralismo con una particolare attenzione agli interventi nello spazio pubblico, ma il suo percorso da disegnatore inizia realizzando le azioni e i goal calcistici nel 1992 per il quotidiano italiano “Il Resto del Carlino.”
Il disegno del goal era una pratica molto diffusa sui principali magazine e quotidiani sportivi italiani fino agli anni Novanta, che aveva come obiettivo quello di offrire al tifoso un'occasione per rivedere l'azione in un’epoca in cui la pay-tv e il web non erano ancora diffusi. Oggi che le immagini consentono una fruizione immediata, disegnare i goal non ha più un senso divulgativo, ma ha cambiato la funzione dal “mostrare” al “capire”. In un'unica immagine si può sintetizzare e fissare l'intera azione che nel video è comprensibile solo in parte; a questo bisogna aggiungere la carica evocativa che il disegno porta con sé, rendendo iconico il momento del goal.