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Giornata del Design Italiano nel Mondo 2019

In occasione della III Giornata del Design Italiano nel Mondo, l’IIC di Dublino in collaborazione con il Milano Design Film Festival presenta la rassegna L’eredità dei maestri, una celebrazione di cinque volti del design italiano: Gillo Dorfles, Alessandro Mendini, Tobia Scarpa, Marco Guazzini e Giacomo Moor.

La rassegna, selezionata dall’archivio del Milano Design Film Festival e proiettata in italiano con sottotitoli in inglese, conterrà documentari, lungometraggi e corti a tema design con biografie, sguardi molteplici, gesti e pensieri che rappresentano le fondamenta del fare progetto italiano.

Gillo Dorfles. In un bicchiere d’acqua
di Francesco Clerici, 2017

Un ritratto/autoritratto di Gillo Dorfles attraverso i suoi oggetti preferiti in un racconto intimo, sospeso all’interno di una casa, la sua, che è allo stesso tempo spazio reale e simbolico, mentale e fisico. Gillo Dorfles parla delle cose che più gli sono care, mescolando cultura storico-artistica e oggetti quotidiani, cimeli di famiglia e sculture inedite, ricordi e intuizioni. Un tentativo di dare
forma, immagine e suono all’impalpabilità monumentale dei pensieri, dei ricordi e dei desideri di Gillo Dorfles.

Volevo essere Walt Disney
di Francesca Molteni, 2016

Voleva essere Walt Disney, ed è diventato Alessandro Mendini. Creatore di un universo parallelo, ironico e tragico, personale e capace di parlare al mondo, in tutte le lingue. L’architettura, l’arte, il design, la scrittura e la critica. Un protagonista del XX e del XXI secolo, che nel film racconta un sogno diventato realtà, come Walt Disney. “Il mio modo di agire e progettare è un bisogno autobiografico”, dice, “ho la sensazione di appartenere al passato, uso metodi antichi, lontani dalla logica di oggi, come la matita. Pur avendola sempre criticata, anche la mia ricerca del bello è antica”. Una ricerca che si accompagna ai tanti incontri – Alberto Alessi, Emilio Ambasz, François Burkhardt, Piero Bisazza, Germano Celant, Anna Gili, Joseph Grima, Giovanna Mazzocchi, per citarne alcuni – alle ossessioni e alle utopie, come progettare l’oggetto di design perfetto. A fare da contrappunto: una voce disincantata, quella di Elio.

Tobia Scarpa. L’anima segreta delle cose
di Elia Romanelli, 2015

Cinque incontri in tre anni. Nel mezzo il tempo lento e paziente del pensiero che si sovrappone a quello del fare in un ritmo quotidiano che include umori, suoni, musica e natura. Il rumore del mondo rimane fuori dalle stanze della casa di Tobia Scarpa, perché è irretito in modo impalpabile nelle cose che fa. I suoi oggetti e progetti diventano le parole di un dizionario che non ha bisogno di arricchirsi di neologismi. Estetica e funzionalità rispondono a sogni e bisogni che nascono dall’osservazione della vita e dalla conoscenza di materiali, tecniche e tradizioni. L’architetto e designer, che sa lavorare con gli artigiani e con l’industria, non si sottrae all’occhio indagatore dell’obiettivo, a cui concede anche la ripresa di un improvvisato “concerto minimo” con i bambù, del metallo di risulta e un po’ di corda trovati nel suo giardino.

The Marwoolus Journey
di Jasmin Schröder e Emanuele Marzi, 2015

Una cascata naturale è lo scenario scelto per raccontare i motivi ispiratori e la nascita di un materiale inedito e innovativo, frutto del percorso interiore del designer Marco Guazzini. Prato, città dell’industria tessile. Pietrasanta, citta del marmo. Sono le due realtà che influenzano la sua ricerca indirizzandolo verso la sperimentazione di un materiale di lana e marmo, Marwoolus. Gli
avanzi della produzione della lana colorata trovano il loro riutilizzo penetrando nella densità del marmo bianco lasciando che si compia l’intreccio simbolico e reale, cercato da Guazzini. Il materiale e i lavori che ne sono derivati, sono anche portavoce di valori di sostenibilità ecologica ed economica.

Giacomo Moor. Natura e artificio
di Iacopo Carapelli, 2017

Per mostrare al pubblico i suoi lavori, Giacomo Moor, si è affidato al regista Iacopo Carapelli, chiedendo di interpretare visivamente il processo creativo e produttivo a monte di alcuni progetti dell’area Limited, come Erase/Rewind disegnato per Triennale Design Museum in occasione della Biennale di Londra, o la collezione Vapore per la Galleria Luisa Delle Piane, presentata al Salone del Mobile 2017. Oltre a disegnare e realizzare collezioni, pezzi unici e prodotti di design, lo Studio Giacomo Moor segue aziende per la produzione di materiale di comunicazione per il lancio di nuovi prodotti o l’avvio di nuovi brand, come Woods, per il quale il regista Iacopo Carapelli ha sviluppato il video istituzionale. La richiesta che è stata fatta al regista in tutti i progetti, è stata di riprodurre fedelmente il processo di realizzazione, utilizzando una narrazione poetica, dove immagini di macchinari e di lavorazioni si alternano a riferimenti naturali.

La rassegna sarà presentata da Silvia Robertazzi, direttrice del Milano Design Film Festival.

Ingresso gratuito, consigliata la prenotazione.

Evento realizzato con il contributo di Darta Saving Life Assurance.

Prenotazione non più disponibile

  • Organizzato da: IIC
  • In collaborazione con: Milano Design Film Festival